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FERMATA PASOLINI Film – documento, regia di Alfredo Traversa Riprese-Fotog.-Montaggio Ciro Arcadio Interviste Ivan Petrarulo Prod. Indipendente - Italia / 32 minuti / bianco - nero Anno: 2005 ( per informazioni: 328.6517352 - ciroarcad@libero.it ) “ il 7 giugno 1977 con l’ultimo sequestro dell’ultimo film si conclude a Grottaglie (Ta) la vicenda giudiziaria che ha investito le opere e la vita di Pier Paolo Pasolini ” Sinossi - L’arrivo alla locale stazione ferroviaria di un giornalista si trasforma in un continuo sguardo sulle cose e le persone di un paese. L’apertura di una saracinesca ci introduce nel Cinema Vittoria, l’ultimo cinema di un sequestro a Pasolini; qui si incontrano testimoni che a distanza di quasi trent’anni ricordano quel 7 giugno. Ecco allora un professore di filosofia, all'epoca diciannovenne, ancora turbato da quell’episodio; il proiezionista del film, ancora oggi impiegato al cinema, che nel suo dialetto e con la sua figura commenta l’arte di Pasolini dandone una testimonianza d’amore; il denunciante che, allora ventenne, rivendica la battaglia contro un comunista e svela per la prima volta interessanti particolari sull’esposto del 1977, oggi avvocato. I testimoni compaiono a loro volta quali attori inconsapevoli di un film, quasi ennesimo omaggio a Pasolini. Queste testimonianze si alternano al luogo del sequestro e alle storie che esso custodisce: storie di vita, di Santi, di periferie ...storie di omicidii... proprio nel mese di giugno, ma nel 1997, veniva ucciso a bastonate in una grotta un giovane diciottenne, Aldo Vestita, da un diciassettenne per 100 mila lire. L’episodio suscitò scalpore in tutta Italia e come quello di Pasolini è stato subito rimosso dalla comunità di Grottaglie. In questo modo rivive la memoria di Pasolini che trova con questo accostamento nuova linfa per far riflettere le nuove generazioni su i temi a lui cari. Ed è prorio durante le riprese del film e per il clamore suscitato in paese che la locale amministarzione comunale inaugura una via a Pier Paolo Pasolini, in quella fermata che all’inizio del film appare come luogo di attesa nella fatidica zona 167 . Ecco allora che il giornalista arrivato dalla stazione ferroviaria può ripartire rinfrancato, ma è solo un’illusione perché quei binari sono morti, e non è mai arrivato nè ripartito alcuno, siamo ancora in attesa, siamo ancora alla Fermata Pasolini.
per informazioni: 328.6517352 |